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giovedì 24 maggio 2018 – ore 21.00-23.00
Un singolare gatto selvatico: l’analisi in questione
conversazione con Pietro Barbetta, Giacomo Conserva, Lea Melandri, Moreno Montanari, Antonello Sciacchitano, Enrico Valtellina
ingresso libero
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Dialogo intorno a Un singolare gatto selvatico. Jean-Jacques Abrahams, l’«uomo col magnetofono», a cura di G. Conserva, P. Barbetta, E. Valtellina (Ombre Corte, 2017)
Un libro che svela come in gioco nella pratica analitica e nella psicoterapia ci sia sempre, inevitabilmente, molto di più di quanto le sue cosiddette regole procedurali fissino e che mette in guardia dal rischio di accogliere acriticamente il modus operandi del nostro tempo, le sue modalità di pensiero, i suoi giudizi di valore, la sua “realtà”.
In terapia dall’età di quattordici anni, a trenta, dopo tre di sospensione, Jean-Jacques Abrahams torna dal suo analista con un magnetofono.
Questi si oppone energicamente alla presenza dell’orecchio meccanico, ne segue un violento scontro verbale e l'invio di Abrahams a un’istituzione psichiatrica.
Fuggito calandosi dal terzo piano del manicomio, trascrive il testo registrato con il magnetofono e lo manda a Sartre, che lo pubblica su “Les Temps Modernes”, con repliche stizzite di Pontalis e Pingaud. Questo l’inizio della storia.
Negli anni Settanta Abrahams, sull’onda della notorietà acquisita, pubblica un volume di scritti.
Nel 1977 lo psicoanalista milanese Elvio Fachinelli pubblica il dialogo aggiungendo un proprio intervento a quelli già apparsi in “Les Temps Modernes”. Abrahams compare inoltre citato, con l'amica Sophie Podolski, nelle opere di Roberto Bolaño.
Questo volume è una tappa ulteriore della fortuna di Jean-Jacques Abrahams, una ripresa del suo gesto e della sua interrogazione, e in più una contestualizzazione dell'ambiente culturale che alla vicenda fa da sfondo.
Sede: Philo – Pratiche filosofiche, via Piranesi 12 – Milano – piano I
Passante Ferroviario/Porta Vittoria – Autobus/73 e 90 – Tram/12-27
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